Non vi è alcun dubbio che elaborare una legge di bilancio, o finanziaria che dir si voglia, in piena campagna elettorale non sia cosa facile, e che qualsiasi Governo si trovi in una simile situazione contingente, di destra o di sinistra, non troverebbe niente di meglio da fare che prodursi in spericolate promesse e mirabolanti dichiarazioni, cercando di acquisire meriti agli occhi dell’elettorato, alla disperata caccia di voti.
Ed è certamente il deprimente spettacolo al quale stiamo assistendo in questi giorni, con il Governo che sta varando la legge di bilancio 2018, tra una fiducia e l’altra com’è suo consolidato costume, infarcendola di improbabili bonus a destra e a manca che definire mancette non è certamente azzardato.
Ma quello che mi è capitato di sentire quest’oggi durante una trasmissione televisiva è veramente intollerabile, e dà il segno dello definitiva perdita di senso della realtà che ormai pervade la nostra inqualificabile classe politica, i cui rappresentanti davvero sembrano essere convinti della dabbenaggine che a a loro parere connoterebbe la cosiddetta gente comune.
Mi riferisco al contributo economico riconosciuto a coloro i quali si trovano nella drammatica situazione di dover assistere un congiunto, o comunque un familiare, bisognoso di continua assistenza per motivi di salute: iniziativa senz’altro lodevole, già in atto in numerosi altri paesi Europei, volta a sostenere in maniera sostanziale quella parte di popolazione alle prese con fatti sulla cui drammaticità spesso siamo soliti glissare.
Ebbene, l’iniziativa rischia di diventare la solita presa in giro, il classico specchietto per le allodole, perchè il fondo che sarà istituito all’uopo sarà dotato per il 2018 di una cifra che consentirà di elargire ad ogni richiedente che sia in possesso dei requisiti previsti dalla legge della fantasmagorica cifra di 7 €!!!
Avete letto bene, 7 €, ovvero circa 60 centesimi al mese!!! Avreste dovuto vedere la faccia dell’onorevole Simona Malpezzi del PD, interpellata sull’argomento, mentre cercava di argomentare, devo ammettere con innegabile coraggio, che si tratta di una iniziativa nuova, che finora un simile fondo non esisteva, che negli anni a venire il fondo stesso è destinato a ricevere nuove risorse, e tante altre risibili considerazioni di analogo tenore.
“Ma mi faccia il piacere”, avrebbe detto Totò… non so come la pensiate, ma questi stanno superando ogni limite dell’umana decenza: quello che mi indigna non è la misura in sè, che come ribadisco trovo doverosa nella sua motivazione ancorchè assolutamente inconsistente nei fatti, giusto per usare un eufemismo, ma la protervia con la quale ci viene propogandata con squilli di tamburi e facce contrite, a dimostrare una commozione e un tormento interiore così dilaniante da indurre i nostri sensibilissimi politici a prendere l’iniziativa.
A loro mi rivolgo, a coloro i quali avranno l’ardire di presentarsi alle prossime elezioni per chiederci di votarli: ponete fine a questo tormento, basta con le bugie, altro che campagna di sensibilizzazione sulle fake news che Renzi sta portando avanti, dimenticando di esserne il monarca incontrastato!
Il predicatore e teologo statunitense James Freeman Clarke disse che “un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista guarda alla prossima generazione. Un politico pensa al successo del proprio partito, uno statista a quello del proprio paese.”
Ora, pensare di attribuire a gente come Renzi, Berlusconi o Di Maio l’appellativo di statista è assolutamente improprio, ma è possibile che nessuno di questi senta la necessità, ogni tanto, mica sempre, di evitare di dare libero sfogo alla fantasia e promettere manovre economiche shock (Di Maio), 80 € a tutti senza distinzioni e bonus anche solo per respirare (Renzi), abolizione del bollo auto e flat tax (Berlusconi), senza mai dire dove prenderebbero i soldi in un Paese che cresce meno di ogni altro in Europa, che non riesce ad assicurare un lavoro stabile ai giovani destinandoli a un futuro di povertà, che non è capace di porre in essere una seria lotta all’evasione fiscale che fa sì che in Italia le tasse le paghino sempre e soltanto i soliti fessi?
Niente da fare, vivono sulla luna, a distanza siderale dalla quotidianità di chi vive un’esistenza normale, fatta di sacrifici e di dignità, concetti a loro del tutto ignoti e sconosciuti.
Ricordiamoci di loro quando saremo nell’urna per votare, meritano che un segnale significativo venga dato loro perchè comprendano, se ne sono capaci, che prendere in giro la gente va bene finchè dura…