Cambiamento…?

In questo blog non ho certo risparmiato critiche aspre e spesso feroci ai Governi della sinistra, che hanno amministrato questo Paese negli ultimi anni, convinto come sono che abbiano agito in assoluta difformità rispetto ai valori fondanti che pure dovrebbero essere loro ben chiari, con il risultato di avere favorito le classi più lontane dalla loro tradizione, abbandonando così quel ceto popolare e proletario, che alla sinistra ha sempre guardato come proprio imprescindibile riferimento, e che nelle urne, il 4 marzo, non ha mancato di punirla condannandola alla più rovinosa sconfitta della sua storia.

Ora al Governo vi è una coalizione basata sul M5S e sulla Lega e io, laicamente, le ho concesso una fede di credito, attendendone pazientemente l’azione concreta, per giudicarla sulla base dei fatti e senza preconcetti: ebbene, credo che i tempi siano maturi per una prima riflessione.

Ma tutto ciò non prima di fare qualche commento sui mezzi d’informazione, che brillano per la loro parzialità, almeno nella maggior parte dei casi.

Per esempio, stamattina, durante la trasmissione di LA7 “Coffee break”, la giornalista di Repubblica Alessandra Longo, a margine dei commenti sulla vicenda Casalino, sulla quale mi esprimerò tra breve, ha affermato che questo Governo conduce una strenua lotta alla competenza: dichiarazione tranchant, senza esitazione alcuna, insomma una verità assoluta e incontestabile, almeno nelle sue intenzioni.

Ora, una delle mie tante fissazioni è quella di pretendere che chi opera nel mondo dell’informazione debba essere imparziale, equo e obiettivo, pur avendo tutto il diritto di manifestare le proprie idee, a patto che lo faccia con chiarezza e oggettività.

E a questo proposito non mi pare che la Longo, e mille altri suoi colleghi che di questi tempi hanno assunto il medesimo atteggiamento nei confronti dell’attuale Governo, abbia mosso le stesse obiezioni quando Ministri sono stati personaggi quali la Fedeli (quella della quale ancora non è dato sapere di quale effettivo titolo di studio possa fregiarsi, e chiamata ciò nonostante a fare il Ministro dell’Istruzione, mica pizza e fichi…), la Madia (talmente competente che le riforme che ha ideato sono state smontate una per una dalla Corte Costituzionale, e che quando fu eletta in Parlamento affermò che portava in dote la propria inesperienza…), Poletti (quello che disse che piuttosto che inviare i curriculum, i giovani in cerca di lavoro avrebbero fatto meglio a giocare a calcetto con quelli che contano… bel consiglio, un esempio di virtù), la Lorenzin (Ministro per la Salute con la maturità scientifica…), e lo stesso Del Rio (visto da tanti come uno degli esponenti più credibili del PD, ma che da Ministro per le Infrastrutture, a proposito della tragedia del Ponte Morandi, ha osato affermare di essere all’oscuro delle mille segnalazioni che giungevano al Dicastero, nelle quali si sollecitavano controlli e manutenzioni, stante le cattive condizioni del ponte stesso, dimenticando, o peggio ignorando, che quando si assume una posizione di responsabilità, a qualsiasi livello, non ci si può comportare come fa lo struzzo! Altrimenti si sta lì solo per riscaldare la sedia e per godere dei benefici che derivano dalla carica).

Quindi, per chiudere questa pagina, va bene denunciare l’inadeguatezza di tanti componenti di questo Governo, innegabile ed evidente, ma un giornalista che possa fregiarsi di questo appellativo a giusto titolo deve essere obiettivo, e non guardare solo da una parte, altrimenti vada a sedersi in curva Sud a fare il tifo per questo o per quell’altro, da pennivendolo (ricordate il personaggio di Pennac?) e non da intellettuale.

E ora veniamo al Governo attuale, alle prese con la manovra economica, tremendamente difficile da definire perchè tali e tante sono state le promesse fatte durante la campagna elettorale che ora far tornare i conti è quasi impossibile.

Si sta assistendo a uno squallido balletto di cifre, come al mercato del pesce: da una parte il Ministro per l’Economia Tria, impegnato a far quadrare i conti per evitare sconquassi, e dall’altra Salvini e Di Maio, alla caccia di quattrini per mantenere gli impegni presi con l’elettorato di riferimento.

Io mi schiero dalla parte di Tria: pur essendo dell’idea che occorra una politica economica espansiva e diversa da quella basata sulla mera austerità, seguita negli ultimi anni per star dietro ai diktat dei tecnocrati dell’UE, il cui risultato è stato, in Italia, il costante aumento del debito (1837 miliardi di € nel 2010, 2.341 a luglio 2018), l’aumento del numero dei poveri assoluti (oltre 5 milioni, record dal 2005), disoccupazione galoppante e soprattutto giovanile, crescita asfittica (Italia fanalino di coda nell’UE) e così via, non si può non tenere conto della realtà, rischiando di andare a gambe levate per dare corso a promesse spesso irragionevoli e demagogiche.

Interessante, a tale proposito, un intervento del Ministro Savona sulle possibilità di reperire risorse per finanziare investimenti che facciano da volano per una crescita più efficace (https://www.huffingtonpost.it/2018/09/23/paolo-savona-sullue-e-necessario-un-gruppo-dirigente-pronto-a-qualsiasi-evenienza_a_23538937/?utm_hp_ref=it-homepage).

Salvini e Di Maio invece hanno nella mente le prossime elezioni, e tentano in ogni modo di fidelizzare il proprio elettorato e di catturare nuovi proseliti, promettendo redditi e pensioni di cittadinanza, tasse piatte, riforma delle pensioni, aumento di quelle  minime, provvedimenti la cui portata economica è al di fuori delle possibilità reali.

Tutti provvedimenti che, presi uno per uno, hanno una loro validità sociale, intervengono per sanare problemi che affliggono ampie fasce della popolazione più in difficoltà, ma vanno adottati con cautela, senso dello Stato, non vellicando la pancia dell’elettore.

E in questo, il Governo tradisce la propria presunta vocazione di cambiamento, assumendo in realtà l’atteggiamento di tutti quelli che lo hanno preceduto, senza alcun cenno di vera distinzione.

Anche l’episodio Casalino è paradgmatico: se è vero che presso la Pubblica Amministrazione vi sono personaggi che fanno della burocrazia un credo, e che riescono a impastoiare ogni tentativo di mutare le ataviche abitudini, è altrettanto vero che minacciare la caccia alle teste è un atteggiamento mafioso, cupo, oscuro e purtroppo già visto, alla faccia del cambiamento.

Nei Paesi di cultura anglosassone lo spoil system è procedura usuale, ma secondo canali istituzionali codificati, seguendo criteri di meritocrazia e con il metodo della trasparenza, non con le minacce velate fatte trapelare mellifluamente.

E’ troppo pretendere, o almeno sperare, che anche in Italia si possa anelare all’adozione di procedure certe, trasparenti e scevre da ogni possibilità di clientelismo, nepotismo e familismo? Questa nuova classe politica, che di questi criteri ha fatto il proprio vessillo, metterà in pratica questi propositi o seguiterà a scimmiottare, nei fatti, coloro i quali l’hanno preceduta e della quale hanno denunciato i comportamenti, salvo poi adottarli quasi pedissequamente?

Ora i nodi verranno al pettine, e spero davvero che il Governo dia un segnale di responsabilità, e non si lasci sedurre dalla tentazione di assaltare la diligenza, continuando ad accumulare debito, così come fa la massaia che nasconde la polvere sotto il tappeto, perchè non si veda, ma senza eliminarla definitivamente.

Ne va della credibilità dell’Italia, e in assenza di un atteggiamento responsabile i mercati potrebbero ripetere quanto già fecero nel 2011, con le conseguenze che sappiamo e i cui effetti stiamo pagando ancora oggi.

Come ho già detto, ho concesso a questo Governo una fede di credito e mi sono impegnato a giudicarlo sui fatti, senza pregiudizi, ma ora siamo al dunque, sulla manovra economica la compagine formatasi, sia pure innaturalmente, si gioca gran parte della sua credibilità, e bene farebbe a parlar chiaro, con i numeri che nella loro aridità non tradiscono, credo che l’elettorato apprezzerebbe.

Altrimenti non si distinguerà dai Governi che lo hanno preceduto fino a pochi mesi fa, quelli dei bonus e delle mance elettorali, la cui miopia li ha portati a credere che grazie a questi mezzucci nelle urne avrebbero ottenuto risultati mirabolanti (e infatti sono stati presi a calci nelle gengive), e tutta la loro credibilità svanirà in un battibaleno.

Staremo a vedere…

einstein-cambiamento

 

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