Ieri sera i genitori di Matteo Renzi, ex Presidente del Consiglio ed ex Segretario del PD, sono stati raggiunti da un provvedimento di custodia cautelare, ovvero agli arresti domiciliari, nel quadro di un’inchiesta condotta dalla Procura di Firenze, con l’accusa di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni.
Per sgomberare immediatamente il campo da possibili equivoci, chiarisco che non mi permetto di giudicare la fondatezza delle accuse, nè le ragioni che hanno condotto il GIP a emettere il provvedimento restrittivo: sono convinto da sempre che la Magistratura abbia il diritto ma soprattutto il dovere di svolgere la sua azione, così come prevede la legge, senza interferenze di alcun tipo, e senza riguardo verso chicchessia, e quindi mi rimetto alle determinazioni degli organi inquirenti, con l’auspicio che venga fatta chiarezza con rapidità ed efficacia.
Dunque, se i genitori di Renzi saranno riconosciuti colpevoli delle accuse che sono state loro mosse, è giusto che scontino la pena che verrà comminata; se invece saranno giudicati non colpevoli, come spero perchè sono autenticamente garantista, allora andranno assolti e tutto finirà lì.
Così come sono convinto che Matteo Renzi, politico che non stimo e che reputo tra i peggiori che siano mai apparsi sulla scena di questo Paese, come chi segue questo blog sa bene, non debba in nessuna maniera essere coinvolto in questa vicenda: la legge stabilisce che la responsabilità penale è personale, e ne consegue che, fino a prova contraria, Matteo Renzi, che nella vicenda non compare in alcun modo, non deve rispondere delle eventuali colpe a carico dei suoi genitori.
Nè questa storia deve essere strumentalizzata dagli avversari politici del PD, usandola per abbattere un avversario politico per via giudiziaria, secondo una vecchia cattivissima abitudine italiana, il che rivelerebbe un atteggiamento bieco, meschino e miserabile.
E qui casca l’asino: tutti ricordiamo le accese polemiche all’epoca delle vicissitudini giudiziarie di Silvio Berlusconi, quando fu presidente del Consiglio, e delle sue accuse mosse alla Magistratura, accusata ora di applicare la giustizia a orologeria, ora di esserne perseguitato senza fondamento.
E altrettanto bene ricordiamo l’indignazione, vibrante e sdegnata, delle forze di opposizione, che gridavano all’attentato alla democrazia, al pericolo di regime, con Repubblica che quotidianamente pubblicava le ormai famose 10 domande alle quali Berlusconi non rispondeva mai.
E ricordiamo anche i girotondi viola, il professor Pancho Pardi che diventò famoso come paladino della libertà d’informazione e dell’autonomia della giustizia, e mille altri rappresentanti della presunta classe intellettuale italiana, per lo più posizionata a sinistra, e non se ne è mai capita la ragione.
Bene, tutto lecito, se la democrazia e l’indipendenza della giustizia era effettivamente a rischio per via della scellerata azione della maggioranza politica dell’epoca, bene facevano le forze d’opposizione a denunciarlo e a porre in essere tutte le azioni atte a far aprire gli occhi all’opinione pubblica, richiamando nobili e storiche figure che da sempre hanno teorizzato della necessità di separare tra di loro i poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario, facendo di Montesquieu il loro faro.
E allora, se questo è vero, ora quelle stesse forze dovrebbero, anzi devono, tenere fede ai loro principi di coerenza, onestà intellettuale, fermezza, e tenere nei confronti della vicenda che coinvolge i genitori di Renzi il medesimo atteggiamento di inflessibilità assunto ai tempi di Berlusconi.
Affermare quindi che vi è rispetto per l’azione della Magistratura, la quale deve svolgere la propria azione presto e bene, certi come lo erano allora che è garantita l’equità, l’equilibrio e la correttezza delle sue iniziative, e non sarà necessario ricorrere a girotondi e manifestazioni di protesta, perchè questa volta a essere convolti sono personaggi in qualche maniera riferibili alla sua area, e ciò ci rasserena sul fatto che non vi sarà alcuna interferenza, vista la conclamata superiorità morale ed etica…
Ma, ahimè, già da ieri sera assistiamo ai primi distinguo, alle prime lamentele da parte di esponenti del PD che cominciano a parlare di infondatezza delle accuse, di sproporzione tra le stesse e il provvedimento restrittivo adottato dal GIP, di strana coincidenza temporale tra il caso Diciotti (è di ieri la consultazione on line dei 5S sulla piattaforma Rosseau sulla vicenda) e il caso Renzi: insomma, se chiudete gli occhi per un attimo e vi limitate ad ascoltare, esattamente le stesse parole che all’epoca pronunciavano i supporter di Berlusconi, sollevando lo sdegno e l’indignazione di chi ora invece le scimmiotta.
Non c’è niente da fare, la coerenza è una virtù che proprio non appartiene alla classe politica italiana, sia essa di destra, di sinistra, di centro o di non si sa bene dove, vedi il M5S: tutti pronti a ergersi a censori e moralizzatori quando a essere accusati sono gli avversari, per poi scoprirsi vergini quando il problema si palesa in casa propria.
E che dire della libera informazione, della stampa, delle TV, dei giornali?
Poche settimane fa, quando si scoprì che il padre di Luigi Di Maio aveva pagato in nero alcuni lavoratori della sua azienda, tutti i mass media dedicarono decine e decine di ore alla questione, vivisezionando documenti, effettuando blitz nella zona ove risiede il Di Maio senior, indignandosi perchè il medesimo aveva osato abbandonare un frigorifero domestico in un terreno incolto, invece di smaltirlo secondo le norme vigenti: giusto, anche questi sono reati e un’informazione libera e scevra da condizionamenti di sorta da parte del potente di turno deve denunciare le malefatte sulle quali riesce a fare luce.
Tanto più se a essere colpito è il M5S, che dell’onestà ha fatto la sua bandiera, e che se viene colto con le mani nella marmellata non può e non deve lamentarsi, troppo facile fare i moralizzatori con gli altri, se si hanno scheletri nei propri armadi prima o pio vengono fuori.
Ora, in relazione alla vicenda Renzi, mi aspetto che i nostri ineffabili alfieri della libera informazione, sempre pronti ad affrontare con supremo sprezzo del pericolo le minacce della classe dominante, immolandosi sull’altare della libertà di stampa, vogliano dedicare un pò della loro attenzione a questa faccenda, dimostrando equidistanza ed effettiva terzietà: intanto segnalo sommessamente che stamane la trasmissione Omnibus, su LA7, condotta da Gaia Tortora, ha dedicato la sua ora e mezza alla questione Diciotti, a un’intervista a Silvio Berlusconi, ormai in preda al delirio, e a un’intervista al padre dello sfortunato Manuel Bortuzzo (per inciso, un ragazzo che merita tutta la stima e l’ammirazione del mondo, per la forza morale, per l’integrità che mostra di fronte alla tragedia che l’ha colpito, travolgendone la vita, mostrando quanto i giovani migliori possono insegnare a noi adulti, sempre pronti a criticarli ingiustamente).
Niente, neanche un pur velato riferimento a una notizia che, comunque la si pensi, è degna di essere approfondita e portata a conoscenza della pubblica opinione: se il buongiorno si vede dal mattino…
Sarà interessante osservare il comportamento sia dei mezzi d’informazione, sia della politica: dalla prima mi aspetto equità e parità di trattamento, dalla seconda solidarietà all’azione della Magistratura, anelando che conduca le indagini celermente ed efficacemente, per assicurare alle persone indagate un giusto processo, senza interferenze e nel pieno rispetto della legge, a tutela di tutti quanti noi.
Che ne pensate, il mio auspicio si avvererà o resterà solo una pia illusione….?